P.
Bartleboom dopo il soggiorno alla Locanda Almayer rinunciò alla sua
enciclopedia, decise che era meglio tenersi le domande piuttosto che avere
delle risposte.
Semplicemente una mattina si svegliò, e dopo aver aspettato per settantadue giorni Madame Deveriá nella sala delle colazioni decise di partire, non senza una strana pesantezza collocata tra la gola e l’ombelico, un leggero pianto che lo coglieva all’improvviso, e una voglia matta di rompere vetri e stoviglie a caso.
Cancellò la "P." dai suoi biglietti da visita e la sostituì con una "D.", che stava per "DISPERATO".
Nessuno seppe mai dove andò a vivere e se visse a lungo.
Molti anni dopo, nell’archivio di Langlais, fu trovato uno strano rapporto che recitava così…
Si rende noto a sua Signoria, che individuo maschile il cui nome dichiara essere D. Bartleboom è stato attenzionato più volte nei porti del Regno in atteggiamento confusionario e paranoico verso portalettere, corrieri e bastimenti postali della Marina Reale. Il soggetto sopra indicato insiste per farsi rinchiudere in sacchi e/o bauli, ed essere spedito a fantasiosa Locanda della pace/della posta/Almayer, con destinatario Madame Deveriá. Più volte espulso dalle navi come clandestino, da mesi non se ne hanno più notizie.
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