12/09/2017
APPUNTI
Lo
scritto/scrivere deve abbandonare l’ansia di farsi capire, non è per spiegare che si
scrive, è sull’assenza che si stimola la lettura, anzi il viaggio;
l’esperienza, l’immersione, la fuga.
Cercare
in modo ossessivo una trama logica è spreco di tempo, ma soprattutto è noioso.
Il rigore non deve essere logico, ma deve essere estetico.
Un dovere estetico,
non etico o morale, nulla dobbiamo al lettore, o meglio, nulla siamo tenuti a
dargli durante la scrittura. Il lettore è un cercatore non un questuante, non
vuole la soluzione immediata, vuole continuare il suo cammino: errante,
confuso, libero.