...il
rumore ipnotico del bastone bianco che batte il marciapiede come un rabdomante
meticoloso, il bastone ha una sfera alla sua estremità, bianca anche quella;
batte, ondeggia e scivola sul marciapiede con un movimento a ventaglio perché deve
esplorare l’area davanti ai piedi, intercettare ostacoli e prevenire cadute
soprattutto. Ma un bastone rimane pur sempre un bastone, anche se domato e
guidato con maestria ed esperienza da sensi sviluppati, meno uno, deficitario per
sfortuna o per destino.
Non
tutto "vede" il bastone, capita una svista anche a lui, e infatti non
la vede: la merda.
Entra il
piede destro nel mucchietto viscido e marrone, il passo è sicuro perciò il peso
è tutto su quel piede che affonda nella merda, scivola e prende velocità,
facendo cambiare l’inerzia di tutto il corpo che si porta appresso, che casca,
come uno stronzo innocente, col culo sulla creazione fisiologica canina che
stava dove non doveva stare: cacata in mezzo al marciapiede. Ora è un bel da
fare, perché una mano prima tocca il culo per capire su cosa si è cascati, ed è
merda, se ne accorge anche un cieco. Rimane una mano sola pulita, quella
che regge ancora il bastone, la mano si sforza di raggiungere la tasca sul lato
opposto della giacca per prendere un fazzoletto, nel mentre, la puzza di merda irrompe
nei sensi sviluppati, è proprio merda di prima scelta, appena sfornata, la
mattina presto trovi le migliori.
Dicono porti fortuna…
Sarà
stato sicuramente un bastardo, che non è la razza del cane ma quella del
padrone, i padroni bastardi e pezzi di merda sono difficili da intercettare; si
muovono rasenti ai muri, sfruttando le ombre della sera tardi o della mattina
prestissimo, sono abili nel tirare velocemente il loro cane, che ha appena
cagato, dalla parte opposta della strada. Del resto basta
allontanarsi di pochi metri e quella merda potrebbe essere di chiunque.
«No,
guardi, io ho il sacchettino, la raccolgo sempre.» Non è vero, bastardo.