Ad un certo punto perse il conto…
Il polso le doleva e non ricordava più quante
frustate avessero stabilito. Decise rapidamente di ricominciare a contare da
zero e di fermarsi una volta arrivata a quindici.
«Quindici.»
L’uomo riverso sul cubo di legno al centro
della stanza rimase immobile, il respiro era leggermente accelerato, sembrava
avesse fatto qualche scalino di corsa e nulla più. Masochisti, erano i clienti
migliori: non chiedevano sesso, erano precisi nelle richieste e non trattavano
sul prezzo. Questo qui aveva una salumeria in centro, una delle poche rimaste,
lavorava anche la domenica mattina e il pomeriggio si concedeva un’oretta per
la sua passione; farsi frustare nudo.
Di solito Chantal non riceveva la domenica, ma
il salumiere era una brava persona, sposato e con figli a cui non faceva
mancare nulla.
“Il ceto medio e le sue debolezze andavano
assecondati”, così la pensava Chantal.
Ormai era diventato un lavoro difficile. I
clienti erano diminuiti, l’avvento di internet era stato una tragedia.
Tutte
quelle studentesse fuori sede che vedeva ciabattare in infradito il sabato pomeriggio al supermercato, quelle
erano la rovina. Capirai… i genitori gli pagano l’affitto dell’appartamento, e
queste nella loro stanza con un computer e una webcam fanno soldi a palate
senza correre rischi e con le spese di gestione praticamente a zero. Bisognava
tenersi stretti i padri di famiglia, quelli un po’ tonti con le nuove
tecnologie, quelli che comunque anche se pagata, una puttana va sempre trattata
da signora. Quelli come il salumiere appunto, che adesso si stava infilando gli
occhiali e stava già prendendo il portafogli anche se non si era ancora
infilato le braghe.
«Grazie Chantal» e posa i due da cinquanta nel
centrotavola a forma di tartaruga.
«Vieni a trovarmi quando vuoi gioia» e prende i
due da cinquanta e li fa sparire nella tasca della vestaglia con il drago
ricamato sulla schiena.
«Domenica prossima non posso, ho la comunione
di mio nipote. Magari passo sabato pomeriggio, ci sei?»
«Il sabato pomeriggio vado a fare la spesa al
supermercato.»
«Anche tu vai al supermercato, ormai vanno
tutti lì, da me vengono le signore ricche che fanno la spesa per gioco e le
cameriere delle signore ricche a prendere quello che si sono dimenticate di
comprare le signore ricche.»
«Gioia hai ragione, ma io non ho tanto tempo
per la spesa e se dovessi andare per negozi ci metterei tutto il giorno, ormai
siete rimasti pochi e distanti.»
Si infilava le braghe, ed era un mondo ben triste
quello che si figurava senza puttane e salumerie.
Studentesse e supermercati.
Il futuro era destinato alla grande distribuzione
del piacere.