martedì 4 ottobre 2016

Grande distribuzione



Ad un certo punto perse il conto…
Il polso le doleva e non ricordava più quante frustate avessero stabilito. Decise rapidamente di ricominciare a contare da zero e di fermarsi una volta arrivata a quindici.
«Quindici.»
L’uomo riverso sul cubo di legno al centro della stanza rimase immobile, il respiro era leggermente accelerato, sembrava avesse fatto qualche scalino di corsa e nulla più. Masochisti, erano i clienti migliori: non chiedevano sesso, erano precisi nelle richieste e non trattavano sul prezzo. Questo qui aveva una salumeria in centro, una delle poche rimaste, lavorava anche la domenica mattina e il pomeriggio si concedeva un’oretta per la sua passione; farsi frustare nudo.
Di solito Chantal non riceveva la domenica, ma il salumiere era una brava persona, sposato e con figli a cui non faceva mancare nulla.
“Il ceto medio e le sue debolezze andavano assecondati”, così la pensava Chantal.
Ormai era diventato un lavoro difficile. I clienti erano diminuiti, l’avvento di internet era stato una tragedia. 
Tutte quelle studentesse fuori sede che vedeva ciabattare in infradito  il sabato pomeriggio al supermercato, quelle erano la rovina. Capirai… i genitori gli pagano l’affitto dell’appartamento, e queste nella loro stanza con un computer e una webcam fanno soldi a palate senza correre rischi e con le spese di gestione praticamente a zero. Bisognava tenersi stretti i padri di famiglia, quelli un po’ tonti con le nuove tecnologie, quelli che comunque anche se pagata, una puttana va sempre trattata da signora. Quelli come il salumiere appunto, che adesso si stava infilando gli occhiali e stava già prendendo il portafogli anche se non si era ancora infilato le braghe.
«Grazie Chantal» e posa i due da cinquanta nel centrotavola a forma di tartaruga.
«Vieni a trovarmi quando vuoi gioia» e prende i due da cinquanta e li fa sparire nella tasca della vestaglia con il drago ricamato sulla schiena.
«Domenica prossima non posso, ho la comunione di mio nipote. Magari passo sabato pomeriggio, ci sei?»
«Il sabato pomeriggio vado a fare la spesa al supermercato.»
«Anche tu vai al supermercato, ormai vanno tutti lì, da me vengono le signore ricche che fanno la spesa per gioco e le cameriere delle signore ricche a prendere quello che si sono dimenticate di comprare le signore ricche.»
«Gioia hai ragione, ma io non ho tanto tempo per la spesa e se dovessi andare per negozi ci metterei tutto il giorno, ormai siete rimasti pochi e distanti.»
Si infilava le braghe, ed era un mondo ben triste quello che si figurava senza puttane e salumerie.
Studentesse e supermercati.
Il futuro era destinato alla grande distribuzione del piacere.