Ann pensò al Professore nell’ultimo atto della sua esistenza.
Se solo l’avessi incontrato prima forse sarei stata la protagonista di una delle sue lettere, quelle lettere che rimarranno sempre senza risposta, io avrei saputo cosa scrivere al Professore.
Io, Ann
Deveriá, la cui unica colpa è stata quella di aver desiderato. Io, che sono
stata confinata alla fine della terra per "chetare le mie voglie",
per questo mi giudicano colpevole, ebbene confesso: lo sono, ho desiderato, che
male ho fatto?
Sarà
questa la libertà? Desiderare fino alla morte…
Ora che sono cullata e amata dolcemente
dal mare, che nulla chiede, nulla vuole sapere, ora non ho smesso di desiderare,
ora sono desiderio eterno.
Sono marea che abbraccia e lascia
andare, sono il moto perpetuo dell’amore.
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