giovedì 19 novembre 2020

Descrivi la noia in quattro brevi periodi

 Ho scritto t'amo sulla paglia con uno svedese da due centesimi, la brace e poi la cenere hanno mandato in fumo il nostro rapporto. 

Anche la casa ha preso il fuoco, e le stampe del babbo, quelle dei giornali di moda dell'ottocento, tutto è salito in piccole volute di fumo.

Solo il camino è rimasto in piedi, ora sembra il campanile di una chiesa che è stata bombardata.

Tutto e nero e friabile sotto i piedi, puzza e macchia. 


lunedì 17 agosto 2020

Dalle 18 alle 6

Discoteca
Sala da ballo
Ritrovo danzante
Voglio vederti ballare...
Spiagge
Grigliate
I giovvvvvani
Mamma mia i giovvvvvani
Ancora loro, i giovvvvani
Contagio da ritorno
Grecia, Malta e Spagna, purché se magna 
Vedrete a settembre
Non apriamo le scuole
Le apriamo un pochino
Le teniamo chiuse ancora un po'
Dalle 18 alle 6, citofonare Jessika 
Vaccino russo
Ordinanza
Richiudiamo
Richiudiamo a zone
Richiudiamo a macchie
Chiusure dinamiche
Se continua così...
Se i numeri sono questi...
Se la tendenza dovesse continuare
L'età media si è abbassata, l'insostenibile leggerezza della statistica
Aumentano i contagi, diminuiscono i contagi 
Chiudiamo le discoteche
Obbligo di mascherine all'aperto dove c'è gente, la geeente
Irresponsabili
Coviddi
Coprifuoco (sai, le grigliate, i giovvvani, le discoteche)
 
 

venerdì 12 giugno 2020

1950

...E se c'è un po' di vento, ti bagnerai
Mentre aspetti me,
Al nostro caffè, ...

lunedì 1 giugno 2020

venerdì 29 maggio 2020

Ve lo buco quel pallone!

Vi avevo detto di non uscire tutti insieme che davate nell'occhio, ma niente, voi duri...
Ora dice che richiude tutto, lo dice in video, alla mattina, che uno non sa bene se uscire di casa o no. Che poi magari è tutto proibito e chiuso che gli tocca stare dalla mamma o dalla fidanzata, che da loro ci è passato così... giusto per salutare dopo tre mesi.
Eh, ma quello in video su facebook dice che chiude.
"Vi chiudo!", e te lo dice con quella faccia un po' padre di famiglia deluso che torna dal lavoro e scopre che la famiglia ha già cenato senza di lui. Un po' con un pizzico di autorità da riporto, stile: "io, so' io, e voi nun siete un cazzo", solo che mica c'è Alberto il Marchese del Grillo in video... magari, che lui sì al papa, al vescovo, al podestà e al sindaco gliene avrebbe dette quattro; sai che c'è? Io nun te pago!
E allora metti la mascherina, togli la mascherina, dimentica la mascherina che ti tocca tornare indietro che sei già nell'ascensore, che se non hai l'ascensore devi rifarti le scale.
Non abbracci, non dai la mano, non baci, non stringi, non dai pacche sulle spalle. Ti trovi come un babbeo uno di fronte all'altro, che poi coi gomiti non siamo mica bravi; uno è più basso, l'altro e più alto. Che fai, gli tiri una gomitata sullo zigomo? Poi ho capito, tutto sta nell'usare le ginocchia; ti devi fare molle sulle ginocchia e i gomiti si toccano. Ma pure la spalla deve stare rilassata, altrimenti va a finire che sembri un ballerino dell'armata russa coi reumatismi.
Io con gli occhiali da sole e la mascherina mi sento parecchio interessante, fingo di essere un vampiro: "Il dott. Faust", che gira di notte per gli ospedali a comprare sangue al mercato nero; ma lui è un vampiro vero, è immune. Ha millenni di anticorpi nelle vene.
Ma è vita questa?
Amici che ti scrivono: aspettiamo ancora un pochettino prima di vederci. Oppure non hai più amici perchè hanno saputo che non igienizzi la confezione di prosciutto cotto che compri al supermercato.
Se non senti parlare di qualcuno per un po' di tempo è perché "mi sa che se l'è preso", porello, lo dicevo io a febbraio con quella tosse che non gli passava.
Stanno chiusi dentro la casa, dentro la macchina, dentro i guanti, dentro la mascherina, dietro il numero dei morti che son morti per davvero.
Si muore pure se non mi spaventi, se non fai i saltafossi in video per farmi sentire in colpa perché ho ceduto al richiamo di Bacco una sera di maggio, in braghette corte, in piedi al bar all'angolo.
Lasciatemi nel mio angolino con il bicchiere, che non fate poesia con gli occhi brutti e le minacce di bucarmi il pallone. Io a pallone ci gioco pure se è sgonfio.



mercoledì 20 maggio 2020

LA FASE

Stato di emergenza
Distanziamento sociale
Stai qui
Aspetta qui
Solo entrata
Solo uscita
Usa i guanti
Indossa la mascherina, sempre, ancora di più, sii tu stesso una mascherina.
Un metro. Di più! Due metri. Di più! Quattro metri.
Usa il gel. Sulle mani, sui guanti, sulle superfici, sui pensieri.
Sanifica, igienizza, salvifica, pentiti.
Assembramenti, assemblamenti, serragliamenti.
Solo d'asporto
Solo su prenotazione
Solo uno alla volta
Solo uno per nucleo famigliare
Solo coi guanti
Solo se necessario
Solo con la mascherina
Solo su appuntamento
Solo al personale sanitario
Solo al personale preposto
Solo a chi autorizzato
Sierologico: sì, ero, logico.

 

venerdì 17 aprile 2020

Tracciami ma di baci saziami

 
Oh Leviatano che tutto vuoi sapere
ti par giusto starmi attaccato al sedere?

Per la tua sicurezza cittadino
il capo devi portate sempre chino

oh marrano di un pretore
senza legge e senza onore

vuoi la guerra per le vie
o ti bastan due parole delle mie... 

mercoledì 1 aprile 2020

Le parole resistono

Isolamento
Distanza
Chiusura
Circoscrivere
Delimitare
Circondare
Stretta
Blocco
Proibire
Ordinanza 
Decreto
Circolare
Obbligo
Obbligatorio
Impedire
Contrastare
Motivi 
Grave
Inderogabile
Controllo
Monitorare
Seguire
Segnalare
Delazione
Coprire
Pulire
Disinfettare
Mascherare
Contingentare
Rischio
Virus
Incubazione
Quarantena
Picco
Curva
Proiezioni
Contagio
Pandemia
Terapia
Decessi
Mortalità 
Vaccinare
Antivirali
Solitudine
Lockdown

giovedì 12 marzo 2020

TI CONOSCO MASCHERINA

DPCM n° 523.478


Esistono varie categorie di portatori sani di mascherine, di seguito una lista (non esaustiva) per riconoscerli.

L'UNTORE: colui che non porta mascherine, su di lui piovono sguardi di disapprovazione e sdegno, più passano le ore e più si sente isolato (che è un bene), per lui c'è un futuro di emarginazione sociale e di soggiorno obbligatorio in campi di rieducazione.

IL PROFESSIONISTA: indossa mascherine semifacciali in silicone a quattro agganci regolabili con filtro combinato antipolveri che scade nel 2023, è destinato a diventare parte del prossimo esecutivo, rimorchia un casino durante le code per entrare nei supermercati, ma sono amori platonici perchè rifugge da qualsiasi contatto. 

IL PREVIDENTE: lo si riconosce perchè ogni 24h ha una mascherina nuova con filtro FFPP3, oggi più rare dell'iridio. Mentre noi pensavamo a cosa fare per capodanno, lui aveva già fatto incetta di intere confezioni, per onestà bisogna dire che non è uno speculatore; solo per uso personale.

LO SPROVVEDUTO: è un coglione, gira con una mascherina al collo, ma non la indossa praticamente mai, sostanzialmente la usa come coperta di Linus quando deve uscire di casa. 

L'IMPANICATO: non possiede mascherine, nemmeno di carnevale, le sta cercando da tre settimane ma appena arriva lui si easuriscono. Lo si riconosce perchè ovvia al disagio con sciarpe, maglioni dal collo alto, pashimine, foulard, cappelli con la veletta.

ITALIANO MEDIO: ha delle mascherine. Una in macchina (comprata), una a casa (regalata da amico infermiere), una in ufficio (fornita dall'azienda). Non sempre la indossa, dipende dalla circostanza; sì per andare a fare la spesa, no per scendere in cantina. Se vede un posto di blocco la indossa,  se incrocia un condomino che gli sta sulle palle la mette. Se deve fare una call la mette.

IL SOPRAVVISSUTO: per lui è questione di giorni e verranno sospese forniture di acqua ed energia elettrica, instaurato il coprifuoco e la legge marziale. Ha diversi kit a casa, compreso quello per fabbricarsi mascherine da solo; dischetti struccanti in cotone da incollare su carta scottex e nastro american tape per far aderire tutto perfettamente al viso. Di solito è lo stadio successivo dell' Impanicato che ha acquistato coscienza critica.

L'INFLUENCER (o aspirante): non esce di casa da tre mesi (è disoccupato), però da due (mesi) vive con una mascherina addosso, lunedì prossimo la leverà per farsi un selfie con le piaghe da mascherina più post strappalacrime per ringraziare medici e infermieri.


Forza che quando sarà finità ci ubriacheremo con consapevolezza.

lunedì 9 marzo 2020

CRONACHE AL TEMPO DEL VAIRUS

In realtà il titolo che avevo pensato per questo ennesimo, e inutile post, di questo inutile e autocelebrativo blog, era: "L'amore ai tempi del colera", ma non mi andava una denuncia per plagio, ergo, ho pescato nella mia feconda e mai doma fantasia, fine del preambolo, inutile.

Da quando siamo sotto DPCM (che oramai sapete tutti cosa significa questo acronimo, se non lo sapete è giusto che vi beccate il vairus) passo più tempo a casa, in realtà passo più tempo a casa da quando i bar chiudono alle 18, ma questa nefasta condizione va comunque riferita al DPCM. 
La chiusura dei bar alle 18 ha prodotto un'ondata di consapevolezza in tutti noi, molti hanno capito di aver bisogno di un'analista, che non è la persona che vi consiglia sugli investimenti da fare in borsa, ma quella che vi consiglia su quale borsa vi provoca disagio e perchè. Costretti a passare più tempo soli e con se stessi, probabilmente gli unici che sopravviveranno saranno i single, perchè più allenati a inventarsi la qualunque per non sentirsi soli. Sarà una solitudine nuova per molti, la peggiore, la più spaventosa, la più introspettiva, la più devastante, quella che vi metterà davanti al fatto di essere soli, appunto.
Purtroppo stiamo vivendo un tragico momento storico di Netflix, le serie in programmazione fanno mediamente cagare e quelle belle sono vecchie, le abbiamo già viste. Coraggio compagni, non facciamoci prendere dal panico e controlliamo tutti se abbiamo sufficiente maionese nel frigorifero.
Ci rimane sempre wazapp che per finire di vedere tutti i video e i meme che girano sul vairus ci ritroveremo nel 2035 in un secondo. 
Ieri sera dopo aver letto con attenzione il DPCM e aver scritto una tesi di Laurea dal titolo: 
"IL VAIRUS E LE COMPROVATE ESIGENZE LAVORATIVE"
strategie e implicazioni sull'uso e significato del vocabolo COMPROVATE nella società italiana dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.
ho messaggiato un pochino con un mio amico milanese che in tempi non sospetti si è trasferito in zona blu, cioè al mare. Ci siamo salutati con  un beneaugurante: torneremo a guardare i perizomi al mare, seguito da un VIVA L'ITALIA , VIVA.
Il morale è alto nonostante stia venendo alla luce un pernicioso e stucchevole quesito filosofico e morale su chi intubare e chi no, la storia si ricorderà di voi.
Alla prossima compagni.

giovedì 5 marzo 2020

VAIRUS

Del resto, sono cinquant'anni che guardiamo film e serie TV su scenari apocalittici e zombi, prima o poi, qualcosa doveva avverarsi. 
Adesso che molti di voi sono murati in casa e collegati H24 al lavoro; l'agognato smart working che segretamente state maledicendo perchè avete capito che, de facto, significa togliervi quel poco di socialità che vi era rimasta, finita con ammiccamenti e flirt davanti al distributore del caffè, finiti anche la passeggiata a guardar vetrine in pausa pranzo o l'aperitivo post-ufficio. 
Guardate il telefono ma nessuno vi manda più meme o video divertenti sul corona virus, l'euforia è svanita, l'angoscia da amuchina avanza e non sapete che farvene del pacco da cento di mascherine che un vostro vicino vi ha procurato sottobanco, sottraendole dallo scaffale dell'azienda per cui lavorava. 
Potete cominciare con il leggere "CROMOSOMA CALCUTTA" che già dal titolo trasmette quel giusto sapore esotico e misterioso da tragedia imminente, fare una breve ricerca su youtube per un tutorial sul come si può purificare l'acqua; poi una mattina vi sveglierete e vi accorgerete che la televisione non ha più frequenze, effetto neve su tutti i canali. Uno sguardo dalla finestra, e il professore del quinto piano è riverso sulla giostrina per bambini nel parchetto sotto casa, il suo cane cerca di rianimarlo ma poi si distrae e si mette a leccare la pozza di sangue che il prof. ha vomitato prima di passare a miglior vita. 
La fase pandemia è in stadio avanzato e voi siete sopravvissuti, comportatevi come tali e siate spietati, vi dico subito che non potrete wazzappare la fidanzata (ammesso che sia ancora viva). 
Ovviamente il vostro unico obbiettivo è rimanere vivi il più a lungo possibile, altrimenti il film finisce e io non saprei cosa scrivere, ergo, dovrete dirigervi a Nord e intendo proprio a Nord, non in Brianza ma verso i ghiacci eterni. Diciamo che se abitate a Milano il minimo sindacale è il passo del Tonale. Tutto questo a piedi, o al massimo in bicicletta perchè si sa che nel post-apocalittico le materie prime scarseggiano e la benzina è stata requisita da quello che è rimasto dei vari governi nazionali che hanno creato un #supergovernodiemergenzamondiale, il cui motto per infondere fiducia ai pochi sopravvisutti è: io so' io, e voi nun siete un cazzo.