L’autore
non è contagioso, anche se autore fa rima con untore, tuttavia non è in grado
di garantire salute e prosperità intellettiva a chicchessia. Non gli importa
molto dell’altrui, dell’altruismo e della grazia ricevuta (che non ha ricevuto
mai, almeno per il momento), dalla sua altezza spesso si trova a dover piegare
le ginocchia per farsi la doccia, a rannicchiarsi in posizioni fetali per
dormire in letti troppo corti come le scuse formali.
Prolisso
in solitudine e riservato al pubblico, è corto di capelli ma non di fantasia,
affardellato di pigrizia che si porta sempre appresso in dosi eccessive, spesso
non presta attenzione facendo attenzione a non nasconderlo. Si balocca in
intime orazioni più per sfuggire alla noia che per necessità di far chiarezza
tra i suoi ragionamenti.
In
gioventù è spesso entrato in contatto con personaggi del cinema, della
letteratura e della prostituzione. Noto alle forze dell’ordine, ha visto
diversi cargo e treni partire senza riuscire a prenderne nemmeno uno, è un
pensatore; preferisce guardare navi all’orizzonte che banchine in
avvicinamento.
Possiede
una naturale propensione per “l’appunto”, è zeppo di fogli sparsi con frasi
disordinate, incipit memorabili e una collezione millesimata di pagine
immacolate come sudari mistici.
Milite
assolto ma non ignoto, come tutti i disgraziati su questa terra possiede
talenti inutili e la sensibilità per riconoscerlo. Detesta il “Favoloso mondo
di Amélie” e detesta chi pensa che sia favoloso cinema.
Possiede
scarse nozioni di botanica, nutre paurose lacune in matematica, non ha mai
tirato di boxe o di scherma, buona capacità natatoria, resistenza e corsa sopra
la media, eccellente sciatore, pessimo cantante, in cucina è preciso ma poco
creativo.
Non
possiede animali da compagnia, né lo vedrete in compagnia di animali.