Quando
ci vedevamo mi abbracciavi sempre. Io, che con le esternazioni di affetto ho
sempre avuto un contenzioso aperto ho imparato anche in quei momenti.
All’inizio
di un anno mi hai chiesto “cosa ti aspetti?” e io, da bravo studente, ho
risposto con articolate aspettative. Tu hai detto “e se non dovesse accadere?”.
Rispondevi
con domande non perché non volevi dare risposte, ma perché le risposte non sono
interessanti, le domande che rimangono sì, su quello ci si lavora, e lì che s’impara
a conoscersi, senza trovarle le risposte, cercandole.
Grato
per i libri che mi hai fatto conoscere, per una donna in particolare, Medea.
I
ringraziamenti sanno sempre di epitaffi scritti male, facciamo che questa è la
bozza di un soggetto, magari un dramma, genere verso cui avevi un debole.
Tanta
Merda.