martedì 28 novembre 2017

25/11/2017



A questo scrivere di peccati e non di tragedie è segnata la triste esistenza, si vuole il godimento senza la fatica di scovarlo in pieghe umidicce e in stretti pertugi dell'anima (parlo per me); rimangono sempre parole e intenzioni su cui cadono, in ginocchio, i buoni propositi. Sarà voglia di fallimento senza aver chiaro che il fallire è definitivo solo in sintassi.