martedì 1 settembre 2015

SIGARETTE-ISOLE-LACRIME

E c’era questa terrazza. Bellissima sul mare al mattino.
Lei guardava il mare, fumava e guardava il mare. Non gli staccava gli occhi di dosso. Lui guardava lei, che guardava il mare. Bellissima. Lei guardava il mare e lui guardava lei, lei il mare, lui lei, e andò avanti così per tutto il tempo di una sigaretta.
E si alzò il vestito bianco. Bellissimo, che i capelli erano neri, e sulla schiena stavano lì a ricordargli che era una donna.
Lui guardava i capelli, quelli neri, bellissimi. Scendevano le scale adesso, i capelli, giù verso il mare che era lo stesso visto dalla terrazza.
Si alzò che non se ne accorse nessuno. Lei, sì. Lei sentì il rumore della sedia che si spostava, lo sentì il legno grattare la sabbia che arriva ovunque.
Fine delle scale. Il mare. Bellissimo.
Lacrime, finalmente. Piangeva com’era abituata a farlo. A un certo punto non vedeva l’ora che arrivassero, finalmente. Lacrime.
Lui non guardava più nessuno, era troppo vicino a quel nero che respirava e si spostava e arrivava da lui, senza che lui facesse nulla, stava lì fermo, e tutti quei capelli a pizzicargli la fronte, le ciglia, le labbra, bellissimo.
Basta un giro.
Avete mai baciato una donna che piange? Avete mai baciato un temporale?
Come si fa a spiegarlo? Non si può.
Che le lacrime ti arrivano in bocca e si portano dietro giorni di attesa e pensieri non finiti, e “volevo dirti che…”, e “…scusami, scusami? scusami un cazzo!”, e “non lo so perché, ma si lo so, solo che…”, e “vaffanculo, vattene, vai via, sparisci e muori…” e, “no… aspetta, aspetta, aspetta, aspetta, ti ricordi?”
Smette di piovere a un certo punto. Siamo al mare, si sa, a un certo punto smette.
-Oggi è il quindici.
-Sì?
-Sì, io ogni quindici giorni piango.
-Ah…
- Prima piangevo tutti i giorni, adesso solo ogni quindici, meglio.
-Sì, meglio…
-Lo so prima che sta arrivando il quindici, o il trenta, non ho mica bisogno di guardare il calendario.
-Immagino…
-Mi avvisano due o tre giorni prima. Le lacrime. Forse vengono da lontano, oppure a piedi, non lo so, ma mi avvisano.
-Educate.
-Non è che siano giorni belli quelli prima, anche se lo so che poi escono, ogni volta è fatica aspettare che arrivino. 
- Immagino… cioè no, mi scusi.
-No, niente. Poi è bello quando se ne vanno, quasi un po’ mi dispiace…
-Quasi dispiace anche a me che non stia più piangendo.
-Ma tra quindici giorni piangerò ancora, lei dove sarà?
-…qui.
-Ha da accendere?
-Prego…
-Grazie. Sugar.
-William.

Il mare al mattino. Bellissimo. Lui guarda lei che guarda il mare. Lei fuma e guarda il mare. 

Nessun commento:

Posta un commento