venerdì 18 dicembre 2015

Quanto sei bella (DREAMER # 16)

“Montrose Hospital”, l’insegna si accende quando Margaret esce dall’ingresso principale, le porte automatiche si aprono come un sipario, la luce fredda la illumina appena mette piede sul piazzale.
Dreamer sente il rumore dei suoi tacchi sull’asfalto, è a cento metri da lei, ma è convinto di sentirlo quel rumore. Ha le mani fredde, il vento che arriva dalle montagne gli soffia sul collo e gli ricorda che è lì per un motivo preciso. Si sforza di controllare il respiro, gli occhi sono due pietre immobili. Le gambe bruciano di desiderio, tutti i suoi muscoli vorrebbero avvolgere la donna che sta guardando.
“Perché sei qui? Quanto sei bella.” Queste sono le uniche immagini che gli girano nella testa.
Margaret sente il cicalino elettronico mentre sta guardando il profilo della cima del Monte Rose, sposta lo sguardo e vede l’uomo in macchina che sta parlando alla radio, un altro uomo è seduto di fianco. Continua a camminare, la nota stonata di quello che ha appena visto è un fischio nelle orecchie. Lo sguardo analizza veloce le altre macchine sul piazzale, ce n’è una parcheggiata con il muso in avanti rispetto a quelle che ha vicino, a Margaret basta un secondo per riconoscere al posto di guida il poliziotto dell’interrogatorio.
“Quanto sei bella, quanto sei bella.” Un passo, basterebbe un passo per mettere in moto tutto il suo corpo. Il piede destro si stacca per primo.
Margaret si ferma. Prende il pacchetto di sigarette dalla tasca del cappotto. Ne accende una e tira una lunga boccata. Fissa la macchina con il poliziotto e comincia a cantare a squarciagola.
« We skipped the light Fandango turned cartwheels 'cross the floor i was feeling kind of seasick but the crowd called out for more…»
Dreamer arretra, rientra nel buio del bosco che costeggia la strada. Sente la voce di Margaret arrivargli in faccia, si concede cinque secondi di puro ascolto, poi si volta.
Il poliziotto non capisce cosa stia succedendo e cosa ci faccia Margaret Bencroft nel parcheggio dell’ospedale.
Margaret continua a cantare, adesso avanza ondeggiando verso la macchina, strizza l’occhio al poliziotto e lo chiama a sé con il dito indice.
«… the room was humming harder as the ceiling flew away when we called out for another drink the waiter brought a tray…»
Quando manca un metro, tira il mozzicone di sigaretta sul parabrezza con tutta la forza che riesce a mettere nelle dita.
Le portiere si aprono, i due uomini scendono e si dirigono verso Margaret.
Il poliziotto scende e afferra il polso di Margaret.
Dreamer cammina veloce verso l’interno del bosco. Prende la salita e comincia a correre, arrivato in cima alla collina si gira a guardare il piazzale dell’ospedale: Margaret è un puntino scortato da quattro braccia che la fanno sedere dentro la macchina da cui è sceso l’uomo da solo.
Mormora piano: «kiss kiss my perfect shoot, sei sempre stata quella più sveglia.»

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