Se ne sta tutto solo seduto all’ultimo tavolo, quello
vicino alla porta della cucina, il suo tavolo preferito perché può vedere tutta
la sala.
Lui, e il suo taccuino nero.
“Cos’è che scrive tutte le sere?”, gli ha
chiesto una volta Gaetano, il capo sala.
“Segno le anomalie.”, gli ha risposto lui.
Gaetano ha fatto finta di capire, poi, per non
fare la figura del fesso, gli ha raddrizzato la forchetta del dolce.
Una sera è riuscito a dare una occhiatina
veloce sopra la spalla del cliente, quello che è riuscito a leggere, perché
apposta ci ha messo più del dovuto con il macinino del pepe sulla tagliata è
stato: possibile primo appuntamento, lui schiena dritta, lei mani incrociate.
Anomalia: niente vino sul tavolo.
Adesso ogni volta che è pronta la comanda per
il tavolo diciotto, Gaetano la portata la controlla tre volte prima di
servirgliela lui stesso, che mica ci vuole finire sulla lista delle anomalie.
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