«C’è
sempre un momento preciso in cui tutto ha inizio, non crede?»
«Si
riferisce alla prima volta in cui ci s’incontra?»
«Banale
e vigliacco come momento d’inizio, ovvio che ci s’incontra, ma s’incontrano molte
persone ogni giorno e non s’inizia qualcosa con tutte.»
«Non
capisco cosa intende? Il primo bacio?»
«Non
capisce nulla! Il primo bacio è quasi alla fine.»
«Sarà la
fine per lei, lo ricordano tutti con precisione.»
«Tutti
ricordano quello che serve ricordare per rispondere alle domande.»
«Adesso
mi fa i giochi di parole? Pensavo stesse per rivelarmi una profonda verità.»
«Cosa
vuole che le riveli? Se non lo ricorda lei quando ha capito che tutto stava
cominciando non è mica colpa mia. Almeno faccia lo sforzo di pensarci! La prego
però, di non cominciare ad elencarmi: titoli di canzoni, feste sulle spiagge o
qualche amico comune che vi ha presentati. I parametri geografici e sociali dei
suoi primi incontri non m’interessano e non sono il momento preciso in cui
tutto ha inizio.»
«Se uno
ricorda certi particolari è perché saranno importanti, no?»
«No.»
«E cosa si
dovrebbe ricordare? L’odore?»
«Ecco,
vede che non è del tutto stupido. L’odore potrebbe essere un inizio»
«Si, ma
così si contraddice, per ricordare certi particolari bisogna prima
frequentarsi.»
«La sua
razionalità mi irrita parecchio lo sa? Non capisco se è a corto di poesia o di
fantasia.»
«A me
irrita la sua maleducazione.»
«Altro
inizio. Lo vede che se non pensa c’è comunque qualcuno che lo fa per lei.»
«Eccola
la psicologia spiccia…»
«Non riesce
a ricordarsi nessun inizio vero? Si ricorda i luoghi, chi c’era, magari anche
cosa avete mangiato, ma il momento preciso no. Si ricorda solo false partenze.»
Nessun commento:
Posta un commento