venerdì 9 ottobre 2015

DREAMER #6

Presuntuosa e bellissima Margaret, vai a farti un giro con la tua rabbia insoddisfatta e ubriacati alla mia salute, tu che puoi.
E già che ci sei, tra un bicchiere e l’altro, vedi di prenderti un po’ di chiaro di luna. Sottile parafrasi di 'sto cazzo!
Fatti i conti con i tuoi di ricordi. Con i miei ci litigo io.
La vuoi sentire la canzone di un giorno qui dentro? Solo bassi, senza cori.
Ti piace così darling?
Sai com’è quando ti si spezza un dito della mano? Non senti niente al momento, poi c’è il cervello che urla: chiuditi, muoviti. Non succede niente, solo dolore che pompa come l’ira di Dio, come un fiume in piena. È il tuo sangue. Misto a quello che ti ricopre la mano.
Mi ha detto: “sono scivolato”, no cazzone, ti ho buttato giù io. È lo shock Margaret.
Su una cosa hai ragione: ci sono cascato. Giù fino al fondo di questo posto di merda tutto piastrelle e corridoi. Stavolta non  me l’hanno fatta passare.
Quello che fanno qui è sedare la tua reazione, non possono permettersi reazioni, non rientra nei protocolli.
Ma con i ricordi… con i ricordi li fotto.
E non sei mica tu che stai attaccata all’amore, e nemmeno io, è l’amore che ti sta attaccato, finché ce n’é.
Ce n’é Margaret?
Sei quella che sei, i tuoi difetti sono l’unica cosa che voglio ritrovare quando uscirò. E non ti sfonderò la porta, ti scoperchierò il tetto e ti lancerò un tifone da strapparti le lenzuola mentre dormi, e tanta di quella pioggia da allagarti il cuore.
Pit mi ha detto che ci tengono qui dentro perché fuori ce ne sono già troppi.
Tu sei una di quelli che stanno fuori. Con me, eravamo due in più.
E ci piaceva.
Se ho ancora la forza di scriverti queste cose sto reagendo.
Le tue parole sono meglio del Laroxyl che cerco di vomitare di nascosto.

Le flessioni fammele tu!

super/super/kiss/kiss my perfect shot

tuo Dreamer 



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