Peccato
sostantivo maschile
Violazione dell'ordine morale, spec. in quanto motivo di condanna o di pentimento nell'ambito della legge e dell'esperienza religiosa.
Il suono arriva costante, aumenta sempre di
più, è un telefono che suona.
Lauren capisce che sta ascoltando il telefono
della mensa squillare. Le lampade sul soffitto sono accese, le vede bene da
sdraiata, le fanno male gli occhi e la testa.
Ha la schiena bagnata, ha freddo, l’odore è
ancora fortissimo.
Deve alzarsi, cerca di mandare questo ordine al
suo corpo: alzati. Ci riesce.
Si trova in piedi, sporca di quello che è
uscito dai corpi, le gambe la portano fino alla scrivania dove c’è il telefono.
Si strofina la mano sul grembiule, il dito non
sanguina più, pulsa soltanto.
«Pronto, dovete chiamare la polizia.»
«Chiamala tu la polizia Lauren.» La voce dice proprio il suo nome. Non ci fa caso subito,
poi capisce che la voce conosce il suo nome e comincia a tremare. Lauren
riattacca il telefono. Appena appoggia la cornetta alla base il telefono
ricomincia a squillare, è immobilizzata da quel suono.
Non può fare altro, è un riflesso
incondizionato: alza la cornetta.
«Sei viva Lauren. Colui che sopravvive è il
prescelto.»
Non parla, quel liquido schifoso le ha bagnato
anche i pantaloni, li sente pensanti, sente il freddo sulle natiche e rivoli
che scendono lungo le gambe, guarda in basso e c’è una piccola pozza ai suoi
piedi.
La voce continua: «Apri la porta della seconda
cella, quella a destra, ci sono i vestiti dei tuoi colleghi, puoi rivestirli se
vuoi, il peccato è scivolato fuori. Ogni corpo ha il suo peccato Lauren, tu sai qual è il tuo?»
Comincia a piangere, un lamento a bocca chiusa,
per pudore e paura che lui la senta.
Stringe le labbra e chiude gli occhi.
«Puoi chiamare la polizia adesso, ricordati i
vestiti. Ogni corpo un peccato, il peccato non si può nascondere piccola
Lauren, non si può contenere dentro cotone o nylon. Il peccato sporca e puzza.
Bisogna solo svuotarsi da esso.»
La comunicazione s’interrompe.
Si siede stringendo ancora il telefono in mano.
Compone il numero della polizia, riesce a spiegare lucidamente cosa ha visto e
cosa è successo, le dicono di stare calma che arriveranno tra poco.
Non riattacca il telefono, appoggia la cornetta
sulla scrivania e la lascia lì.
Entra nello spogliatoio si leva i vestiti e si
siede nella doccia ad aspettare.
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