Il nichilista 2.0 è stato trovato riverso nel
proprio liquido seminale. Barricato all’interno del suo appartamento: due
camere e un bagno con doccia, piano cottura vetrificato ad alta tecnologia “touch-no
fire”.
La scaffalatura in acciaio cromato con piani a
listelle di teak conteneva viveri per cinque anni. Etichettati e divisi tra
proteine e carboidrati, lieve presenza di grassi saturi nell’ultimo scaffale in
alto, la vergogna nascosta alla vista di una confezione di pancetta sottovuoto.
La serratura della porta era stata riempita con
una saldatura di stagno a filo continuo, levigata e resa perfettamente piana e
inaccessibile.
I tre macroschermi ancora in funzione nel
momento dell’irruzione erano sintonizzati sui principali canali di news, i cinque
computer elaboravano il software perpetuo che aggiorna i feed dei social in automatico;
sincronizzandosi sui titoli delle prime pagine dei quotidiani on-line.
Non è stato trovato nessun biglietto a spiegare
l’innaturale gesto. Non è stato possibile accertare se i vicini conoscessero il
nichilista. Nessuno ha voluto accedere al programma di interviste post-mortem,
rinunciando al gadget tecnologico (penna ottica) che è uso rilasciare in questi
casi.
Verranno visualizzati i filmati delle web-cam e
tracciato un profilo sociale dell’immondo che ha osato sottrarsi al proprio
tempo.
La sepoltura non avrà luogo e sarà data
comunicazione del nome solo a mercati chiusi.
Ricordiamo
alla cittadinanza che è sconsigliato immergersi nel flusso di notizie per più
di trentadue minuti al giorno, ed è vietato: analizzare, comparare e
approcciare con spirito critico il flusso di notizie.
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